L’Europa Letteraria

Direttore: Giancarlo VigorelliScarica la copertina in formato .pdf
Anno primo: 1960
Mese primo: gennaio
Anno ultimo: 1965
Mese ultimo: maggio-giugno
Periodicità: bimestrale
N. fascicoli: 26

 

Scheda e indici a cura di Paola Gaddo

Rivista bimestrale, viene fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al n. 20/21 dell’aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo.

I fascicoli sono in tutto 26 ed escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione e amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni.

Dal fascicolo n. 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione “L’Europa artistica”, mentre dal n. 9/10 (giugno-agosto 1961) “L’Europa cinematografica”; si tratta di vere e proprie riviste all’interno della rivista, spesso separate fisicamente da un’ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e ispirano il nuovo nome della rivista che nel 1965 diviene «L’Europa letteraria, artistica e cinematografica».

La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata “Testi” raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata “Fatti e idee” presenta interventi riguardanti la letteratura e l’arte in genere, “Letture” offre delle recensioni, mentre “Notiziario” offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono “Testi” e “Galleria” per il settore artistico, e “Testi” e “Primi piani” per quello cinematografico.

Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di rottura nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell’Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che «gli scrittori, gli artisti [...] e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l’unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte». Appare così come «assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi», e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché «l’Europa dell’una e dell’altra parte» non debbano «tardare più a conoscersi, e a riconoscersi». «L’Europa Letteraria» instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani (da Barilli a Ungaretti, Pagliarani, Levi, Luzi, Pratolini, Bertolucci, Sinisgalli) opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale (da Prìšcvin a Hesse, Bajan, Zelinskij, Frisch, Evtušcenko, Mendes, Petrov).

Grazie alla continua possibilità di scambio offerta dalle sue pagine, la rivista intende far scoprire «quella antica e nuova pianta comune, unitaria e infine unica, che insieme bisogna fare fiorire».