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Das Tage-Buch

Direttori: Stefan Großmann, Scarica la copertina in formato .pdfLeopold Schwarzschild
Anno primo: 1920
Mese primo: gennaio
Anno ultimo: 1933
Mese ultimo: marzo
Periodicità: settimanale

 

Scheda e bibliografia a cura di Davide Di Maio

Accanto a «Die Weltbühne», «Das Tage-Buch» fu la seconda principale rivista di estrazione liberale di sinistra nella realtà della Repubblica di Weimar. Ideatore e guida fu Stefan Großmann, pubblicista e attento critico viennese che ne iniziò la pubblicazione il 10 gennaio 1920 presso la casa editrice Rowohlt di Berlino. Il primo numero, e così tutti gli altri, usciva in piccolo formato (Oktav-Format) con copertina verde, 20-30 pagine e costo iniziale di 1,50 DM, poi sceso a 60 Pfennig. Il sodalizio con la casa editrice Rowohlt durò solo tre anni, dopo i quali la rivista continuò ad essere pubblicata dalla propria casa editrice (Tagebuchverlag GmbH), che nel frattempo si era costituita. I principali redattori che lavorarono accanto a Stefan Großmann furono Leopold Schwarzschild, che prenderà poi il suo posto nel settembre del 1928, Josef Bornstein e Carl von Ossietzky.

«Das Tage-Buch» ha una struttura interna essenzialmente ripartita in rubriche. La prima, “Tagebuch der Zeit” (Diario di attualità), che solitamente occupa un numero di pagine non superiore a 5-6, è la rubrica che si presentava come spazio di riflessione approfondita sui fatti di ordine politico o economico più in vista nell’arco della settimana. Sostanzialmente fu una rubrica curata dalla redazione e in modo particolare da Stefan Großmann, poi sostituito da Leopold Schwarzschild. Dopo una serie di articoli di vario genere, da quello letterario, politico a quello di costume, segue la rubrica economica “Wirtschaftliches Tage-Buch” (Diario economico), successivamente rinominata “Tagebuch der Wirtschaft” (Diario di economia). Se inizialmente questo spazio, soprattutto sotto la guida di Stefan Großmann, non si distinse più di tanto dai contributi economici di altre riviste, con l’avvento di Leopold Schwarzschild a collaboratore della redazione si affermò come una delle più attendibili e dettagliate rubriche di economia nel quadro della pubblicistica del periodo. Altra parte fondamentale del «Tage-Buch» è ancora la rubrica “Glosse(n)” (Glossa/e), in cui vi venivano raccolti aneddoti, cronaca di vario genere e pubblicità e “Tisch mit Büchern” (Il banco dei libri), titolo della rubrica dedicata alle recensioni di libri appena pubblicati o in fase di pubblicazione. Segue poi la rubrica “Film”, che sempre all’interno delle “Glossen" si interessava di quei primi film che in Germania avrebbero dato l’avvio alla grande avanguardia cinematografica. Non è infrequente trovare recensioni cinematografiche su lavori di Fritz Lang, Ernst Lubitsch e Friedrich Murnau.

«Das Tage-Buch» cercò di restare il più possibile fedele a quelle idee di libertà di opinione e di indipendenza partitica espresse a chiare lettere nel primo articolo programmatico apparso sul primo fascicolo del 1920. La rivista fu intesa da Stefan Großmann come una libera «tribuna» da cui informare e dibattere mantenendosi comunque ancorata alla propria estrazione liberale. Una delle caratteristiche principali della rivista fu un convinto cosmopolitismo grazie a cui venne mantenuto sempre un occhio attento sui fatti dell’Europa (vedi soprattutto gli articoli dello storico Henry Noel Brailsford per l’Inghilterra e quelli di Alfons Paquet per la Russia), e anche su quelli statunitensi grazie ai numerosi contributi di Henry Louis Mencken. Attorno a tutto ciò che riguardava poi l’amministrazione della giustizia ruotò un vivo interesse della redazione che arrivò a creare un’apposita rubrica: “Justiz-Tage-Buch”. Va certamente menzionato a questo proposito l’articolo apparso sul numero del 7 agosto 1926 sottoscritto da Stefan Großmann, Egon E. Kisch, Thomas e Heinrich Mann, Max Reinhardt e altri e il cui titolo gridava: Rettet Sacco und Vanzetti! (Salvate Sacco e Vanzetti!), riguardo al noto episodio di giustizia sommaria a danno dei due famosi italiani. Il primo luglio 1932 la redazione del «Tage-Buch» dovette spostarsi da Berlino a Monaco. Il 9 marzo del 1933 usciva l’ultimo numero e l’11 marzo le truppe delle SS occupavano la redazione: cessa definitivamente la produzione della rivista in Germania. Nello stesso mese Leopold Schwarzschild fugge a Vienna e di lì a poco (fine aprile) a Parigi, dove darà vita a «Das Neue Tage-Buch».

Dati specifici:
Das Tage-Buch (a. 1/ 1920 - a. 7/ 1926)
Das Tagebuch (a. 8/ 1927 - a. 14/ 1933, n. 10)
Editori/ curatori:
Stefan Großmann (a. 1/ 1920 - a. 9/ 1928)
Leopold Schwarzschild (a. 3/ 1922, n. 4 - a. 14/ 1933)
Caporedattori:
Stefan Großmann (a. 1/ 1920 - a. 5/ 1924, n. 21 e a. 7/ 1926, nn. 18-23
Leopold Schwarzschild (a. 3/ 1922 - a. 5/ 1924, n. 34 e a. 7/ 1926, nn. 24-52)
Carl von Ossietzky (a. 5/ 1924, n. 22 - a. 7/ 1926, n. 17)
Josef Bornstein (a. 8/ 1927 - a. 12/ 1931, n. 22)
Kurt Reinhold (a. 12/ 1931, n. 23 - a. 14/ 1933)
Luogo di pubblicazione e casa editrice:
Berlin: Ernst Rowohlt (a. 1/ 1920 - a. 4/ 1923, n. 13)
Berlin: Tagebuchverlag (a. 4/ 1923, n. 14 - a. 13/ 1932, n. 30)
München: Tagebuchverlag (a. 13/ 1932, n. 30 - 14/ 1933)
Prosecuzione:
Das Neue Tage-Buch (a. 1/ 1933 segg.)

Numeri speciali:
Sonderheft zu Rowohlts Hochzeit (a. 2/ 1921, 1 aprile)
Zum Fünfzigsten Geburtstag von Stefan Großmann 18. Mai 1925 (a. 6/ 1925, 18 maggio)

 

bibliografia

  • Ackermann, Gregor, Schwarzschild, Leopold. In: Literaturlexikon. Autoren und Werke deutscher Sprache. Hrsg. von Walther Killy. Unter Mitarbeit von Hans Fromm, Franz Josef Görtz u.a. Gütersloh, München: Bertelsmann Lexikonverlag, 1991, vol. X, p. 455
  • Behmer, Markus, Von der Schwierigkeit, gegen Illusionen zu kämpfen. Der Publizist Leopold Schwarzschild - Leben und Werk vom Kaiserreich bis zur Flucht aus Europa. Münster: LIT Verlag, 1997. 721 pp. Kommunikations-geschichte. Hrsg. von Walter Hömberg und Arnulf Kutsch; Bd. 2
  • Di Maio, Davide: Das Tage-Buch, una "tribuna" libera. L'Italia tra le pagine della rivista. In: CULTURA TEDESCA, n. 22, Giugno 2003, pp. 181-195.
  • Großmann, Stefan: Ich war begeistert. Eine Lebensgeschichte. Berlin: S. Fischer, 1930. 321 pp. - Nuova edizione: Ich war begeistert. Eine Lebensgeschichte. Mit einem Vorwort von Egon Schwarz und einem Nachwort von Carel ter Haar. (Nach der Erstausgabe von 1930 im S. Fischer Verlag AG., Berlin.) Königstein/ Ts.: Scriptor, 1979. 339 pp.
  • Raddatz, Fritz J.: Das Tage-Buch. Portrait einer Zeitschrift. In: DIE ZEIT, a. XXXVI, n. 14 (27 mar. 1981), p. 58
  • Raddatz, Fritz J.: Das Tage-Buch. Portrait einer Zeitschrift. Königstein/ Ts.: Athenäum, 1981. 78 pp.

Recensioni:

  • [Anon.:] Fritz J. Raddatz: Das Tage-Buch - Portrait einer Zeitschrift. In: DIE ZEIT, a. 36, n. 14 del 27/3/1981, p. 58 <Von ZEIT-Mitarbeitern> 
  • b., g.: Nachdruck des ‹Tage-Buch›. Führende deutsche Wochenschrift der Weimarer Republik. In: ALLGEMEINE JÜDISCHE WOCHENZEITUNG, a. 36, n. 36 del 4.9.1981, p. 5
  • Pross, Harry: Die Blamage von morgen. Zum Nachdruck der Berliner Zeitschrift ‹Das Tage-Buch›. In: SÜDDEUTSCHE ZEITUNG, a. 37, n. 214 del 18/9/1981, p. 15
  • Schober, Renate: Das ‹Tage-Buch›: eine politische Zeitschrift der Weimarer Republik. Zur Krise der Kritik im Zeitalter der Massendemokratie. München: Süddeutscher Verlag, 1977. VI, 457 pp.
  • Sösemann, Bernd: Das Ende der Weimarer Republik in der Kritik demokrati-scher Publizisten. Theodor Wolff, Ernst Feder, Julius Elbau, Leopold Schwarzschild. Berlin: Colloquium-Verlag, 1976. 251 pp. <Abhandlungen und Materialien zur Publizistik; 9>
  • Haacke, Wilmont/ Pötter, Günter: Die politische Zeitschrift 1665-1965. Vol. II: 1900-1980. Stuttgart: K. F. Koehler, 1982, pp. 389-393
  • Stappenbacher , Susi: Die deutschen literarischen Zeitschriften in den Jahren 1918-1915 als Ausdruck geistiger Strömungen der Zeit. (Masch. Diss., Erlangen-Nürnberg 1962), pp. 58-60
  • Walter, Hans-Albert: Retrospektive auf Weimar. In: DIE ZEIT, a. 22, n. 21 del 26/5/1967, p. 24