Punti di vista

La rete ha incoraggiato il proliferare di recensioni scritte da chiunque ne abbia l'estro e il talento, senza preoccuparsi troppo di stabilire dei criteri o di enunciare il metodo adottato. Gli spazi di riflessione più approfondita sulla critica degli spettacoli si sono perciò ridotti. La questione cruciale è se il giudizio estetico su uno spettacolo si fondi criteri che abbiano una qualche oggettività o se sia invece puramente soggettivo. Nel saggio Pourquoi la nouvelle critique: critique et objectivite (Paris, Mercure de France, 1967), Serge Doubrovsky – storico francese di origine polacca – afferma che in materia estetica non esistono parametri di valutazione oggettiva. E tuttavia, ciò non significa che si debba rinunciare a formulare giudizi che poggino su argomentazioni e non su semplici impressioni. All’interno del Laboratorio Teatrale vengono perciò insegnati, discussi e applicati alcuni strumenti critici essenziali per l’elaborazione di recensioni che non siano solo impressionistiche, ma fondate sulla conoscenza del rapporto fra testo e interpretazione, delle tecniche artistiche implicate nella realizzazione dello spettacolo, dei codici linguistici che costituiscono gli strumenti di lavoro di attori, registi e operatori. Le proposte di recensioni sono soggette a un’attenta revisione prima della loro pubblicazione e ad eventuali discussioni critiche collettive, per stimolare un continuo ripensamento metodologico del proprio lavoro. Si tratta infatti di uno spazio aperto, che può essere un banco di prova anche per i giovani e un vero e proprio laboratorio di idee, che stimolino a un confronto continuativo e costruttivo.