IL PROGETTO
Il progetto CIRCE non vuole essere soltanto un importante progetto di documentazione e di conservazione digitale delle riviste letterarie italiane e straniere contemporanee, ma anche un centro di studi che, fornendo gli strumenti primari della ricerca, promuova con pubblicazioni, tesi di laurea e dottorato, incontri e convegni, la conoscenza in questo settore.
CIRCE rientra fin dalle origini nell’attività del Laboratorio informatico sui periodici culturali europei del Dipartimento di Lettere e Filosofia, Area dipartimentale in Studi Linguistici, Filologici e Letterari, diretto negli anni da Corrado Donati e Mauro Martini, infine dal 2005 da Carla Gubert.
Il sito internet ospita attualmente quasi cento riviste, soprattutto italiane ma anche straniere, dalla fine dell’Ottocento a tutto il Novecento. Si va dai periodici più conosciuti come «La Voce», «La Ronda», «Solaria», a testate meno note ma non per questo di minore importanza per la ricostruzione della storia culturale e letteraria del secolo scorso. Più della metà di esse sono consultabili integralmente, con software open source, anche in formato immagine e ogni titolo è sempre arricchito da apparati critici quali schede, saggi, bibliografie generali e specifiche, interviste.
Oltre alla normale attività di implementazione della banca dati on line, si sono sviluppati nel tempo numerosi progetti di ricerca con approfondimenti dedicati alle traduzioni (grazie a quattro finanziamenti ministeriali: Prin 2000, 2002, 2005, 2007), alle riviste futuriste, alle testate di poesia sia della prima metà del Novecento sia degli anni Settanta e Ottanta, alle riviste dei GUF.
LA STORIA
Le riviste costituiscono imprescindibili e mai sufficientemente esplorati archivi di letteratura che hanno contribuito a organizzare la memoria letteraria della società contemporanea pubblicando, mese dopo mese, fascicolo dopo fascicolo, una sorta di crestomazia della poesia, così come della narrativa e del teatro italiano ed estero.
La convinzione che esse rappresentino a partire dall’Illuminismo delle fonti documentarie primarie per la conoscenza della letteratura, è alla base del Progetto CIRCE – acronimo di Catalogo Informatico Riviste Culturali Europee –, nato nel 1998 da una idea originale di Corrado Donati e fondato con la collaborazione di Carla Gubert, Massimiliano Tonini e gli studenti del corso di letteratura italiana contemporanea.
Nel maggio del 1996 il convegno su Umanesimo & Informatica. Le nuove frontiere della ricerca e della didattica nel campo degli studi umanistici (atti a cura di Daniela Gruber e Patrick Pauletto, Pesaro, Metauro edizioni, 1997), ha radunato a Trento alcuni tra i maggiori esperti italiani e stranieri di studi informatici applicati alla ricerca letteraria. Si era, per così dire, in una fase ancora pionieristica, tanto è vero che la riuscita del convegno era dipesa soprattutto dall'ampio e acceso dibattito intorno alle procedure da seguire, agli interrogativi posti dall'uso di certo software e, ancor più, a quelli suscitati dai supporti di memorizzazione, dalla loro durata e compatibilità, nonché dal destino ancora incerto dell'editoria elettronica.
In quella sede era stato proprio Roberto Busa, che tutti riconoscono come l'iniziatore di questo genere di ricerche (col suo Index Thomisticus avviato quando ancora i computer avevano la memoria a nastro), a richiamare al valore della pratica quale miglior strumento di sperimentazione e soluzione dei problemi, ma anche al coraggio di mettere in campo progetti ambiziosi senza arenarsi di fronte alla difficoltà che possono presentare.
Un secondo convegno di studi sulle Riviste dell’Europa letteraria organizzato nel dicembre 1999 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Trento, ha avuto inizialmente la funzione di concentrare le riflessioni di studiosi internazionali sulle potenzialità insite in questo settore di studi, soprattutto quando siano rivolte a un’analisi che mette in relazione le varie riviste tra loro, evidenziandone i programmi, gli scambi di collaborazioni, il lavoro di traduzione e di critica letteraria riservato ai testi stranieri, nonché le affinità e i contrasti emersi nel corso dei lunghi dibattiti culturali.
«Se dunque le riviste rappresentano un patrimonio fondamentale per lo studio e la comprensione dei processi culturali che hanno caratterizzato la storia recente – ricorda Corrado Donati – è anche vero che i problemi di conservazione e consultazione di questo genere di beni librari, spesso rari e quasi introvabili, ci espongono al rischio di perdere, sia dal punto di vista materiale sia per quanto riguarda la memoria storica, una parte cospicua del nostro patrimonio di idee». Ogni studioso si è trovato almeno una volta a constatare la difficoltà oggettive di reperire la collezione completa di una testata, sovente dimenticata in qualche fondo di biblioteca. «La soluzione, allora poco praticata rispetto ai giorni nostri – dice ancora il fondatore del Progetto CIRCE – poteva venire dalla creazione di una biblioteca digitale, ricorrendo alle nuove tecnologie con la prospettiva di creare degli strumenti completi, che oltre agli indici contenessero anche la riproduzione della rivista schedata. Si poteva così eliminare, o quasi, la necessità di ricorrere sempre alla fonte prima, nella sua veste cartacea, per avere sottomano i documenti da analizzare. Attraverso gli indici sarebbe stato quindi possibile individuare con facilità gli autori, i testi, i traduttori secondo i vari parametri dell’indicizzazione, mentre in formato digitale si sarebbero potute leggere direttamente le pagine, mantenendo rigorosamente la grafica originale della rivista nella forma anastatica».
Ovviamente tutto questo al giorno d’oggi appare scontato vista la progressiva diffusione delle biblioteche digitali in tutto il mondo. Anche il Progetto CIRCE è cresciuto nel tempo e ormai è una realtà apprezzata e soprattutto concretamente sperimentata a livello internazionale: incluso nel programma dell’Unione Europea denominato Michael (Multilingual Inventory of Cultural Heritage in Europe), avviato con la finalità di fornire accesso alle collezioni digitali di musei, biblioteche, archivi e università dei diversi paesi, negli anni CIRCE è stato presentato su invito alla Shanghai International Studies University, alla Brown University, nell’ambito dell’International Seminar Online Resources for the Humanities: Interdisciplinary Perspectives e alla Dalhousie University di Halifax (Canada), all’interno del Social Sciences and Humanities Congress.