Direttore: Arturo Onofri
Anno primo: 1912
Anno ultimo: 1913
Periodicità: varia
N. fascicoli: 12
Scheda a cura di Maria Clotilde Angelini
Indici e immagini a cura di Francesca Rocchetti
Il primo numero di «Lirica» (sottotitolo ‘Fascicoli mensili in versi e prosa’) – fondata da Arturo Onofri (1885-1928) – esce nel gennaio 1912. Il formato è cm 19,30x26,02; sulla copertina l’annata, il numero del fascicolo (in numeri arabi), il mese, l’anno, l’indirizzo (Roma - Via S. Chiara 61) e l’editore «G. Ugo Nalato, via Corsi 74, Roma»; tutti i dati sono ripetuti nel frontespizio. Sul retrocopertina l’elenco dei componenti della «Redazione Responsabile»: Rosario E. Brizzi, Armando De Santis, Umberto Fracchia, Arturo Onofri, Teofilo Valenti (dal fascicolo IV non compare più Rosario E. Brizzi), il Sommario e il prezzo (abbonamento annuo Lire 8; un fascicolo Lire 1). La rivista era stampata da «Cesare Camattini, Gerente Responsabile della Tipografia Tuscolana di Frascati».
I fascicoli hanno regolare periodicità mensile sino al n. VI compreso, in cui la Redazione – nell’avvertire che il fascicolo successivo «sarà triplo» (VII-IX) e che «uscirà con alcuni giorni di ritardo» – prega gli abbonati di «mettersi in regola con l’Amministrazione». Per difficoltà, forse di carattere organizzativo o finanziario già iniziate a metà percorso (ne è prova il numero X-XII – l’ultimo del 1912 – anch’esso triplo e in cui si riscontra un errore nella numerazione delle pagine evidenziato al termine del fascicolo stesso) la pubblicazione viene sospesa e riprenderà al termine dell’anno successivo con un fascicolo non numerato (e con successione numerica di pagine a iniziare dalla 1: il n. X-XII termina con la p. 220) che chiude definitivamente la vita della rivista. Sulla copertina si legge: «Anno II, Fascicolo Unico - Natale 1913 / G. Ugo Nalato, Editore, Via Corsi, 74 - Roma»; al termine: «finito di stampare il Natale 1913 a Roma nella Tipografia Poliglotta “Mundus”, via Corsi». Il formato di quest’ultimo numero è leggermente diverso (cm 18,08x27,04), così come il sottotitolo (‘Versi e prosa’); nessuna scritta sul retrocopertina, mentre nella pagina successiva al frontespizio (su cui sono ripetuti, come l’anno precedente, tutti i dati della copertina) è riprodotto un disegno di Cipriano Efisio Oppo. Nessuna indicazione relativa alla Redazione; all’inizio il Sommario del fascicolo e al termine l’Indice alfabetico, per autore, delle annate 1912/1913. Complessivamente escono 12 numeri in 8 fascicoli nel 1912; nel 1913 il solo numero unico di Natale.
Se non si può escludere che la rivista sia stata fondata per emulazione della «Voce», è certo invece che «nata prima della “Voce” di De Robertis, fu» come sostiene Giuseppe Ravegnani, «la prima rivista di letteratura “pura” apparsa in Italia». Girolamo Comi (sulla «Fiera letteraria» del 24 dicembre 1961) nel ricordare il periodo della progettazione della rivista da parte di Onofri, riporta – dell’amico – un autografo in suo possesso: «Schema di una rivista trimestrale a fascicoli di circa 32 pp. Titolo: Lirica / Contenuto: poesia, lirica di espressione nella quale non sia contenuto, quello di ciò che possa esser detto in prosa, e cioè in novellistica, né estetismi formali, né politica, né programma/ La poesia intesa come linguaggio assunto nel mondo nella sua più semplice e più racchiusa identità senza riferimenti intellettuali che la identifichino». Nel piccolo manifesto annesso al primo numero si afferma che la parola, per i fondatori di «Lirica», «non vuole avere altro valore che lirico. Ognuno di noi segue il proprio cammino poiché aborriamo per istinto da tutte le scuole, le estetiche, le metriche in quanto tali, da tutti i pedagoghi dell’arte e da tutti gli stili; e ci beffiamo, così d’ogni schiamazzo di rivoluzione a partito preso».
«Lirica» raccoglie le pagine di esordio (fatta eccezione per Vincenzo Cardarelli e Adolfo De Bosis che avevano avuto precedenti esperienze giornalistiche) di molti giovanissimi letterati del circolo romano che si radunava al Caffè Aragno: quasi tutti poco più che ventenni come gli stessi Onofri e Fracchia, Antonio Baldini, Rosso di San Secondo, Aurelio Enrico (Lello) Saffi o il diciannovenne Giorgio Vigolo. Da segnalare la presenza di due prose dello scrittore statunitense Walt Whitman, nella traduzione di Giulio Angelini, e di due poesie di Giuseppe Antonio Borgese.
Chiusa l’esperienza di «Lirica», alcuni – compreso lo stesso Onofri – scriveranno sulla «Voce» di De Robertis, a cui molti già collaboravano, ma soprattutto andranno a costituire, nel 1919, “lo stato maggiore” della «Ronda» (Baldini, Cardarelli, Saffi, Savarese), mentre Fracchia, nel 1925, darà vita alla «Fiera letteraria».
bibliografia
- Cecchi E., Cronache di letteratura: Giovani, «La Tribuna», 10 aprile 1914
- Baldini A., Le Osterie del Buon incontro. Lirica 1912-1913, «La Fiera letteraria», 31 gennaio 1926
- Falqui E. (a cura di), Indici di «Lacerba» e «Lirica», con avvertenze di Nicola Moscardelli e di Giorgio Vigolo, Roma, Ulpiano, 1938
- Gargiulo A., Sugli scrittori della rivista «Lirica», in Letteratura italiana del Novecento, Fi-renze, Le Monnier, 1940, pp. 375-382
- Ravegnani G., Riviste e periodici, in I contemporanei, Milano, Guanda, 1960
- Cassola A., Indice ragionato della rivista «Lirica» (1912-1913), in «Cenobio», 1985, pp. 209-224
- Verdino S., Le riviste di poesia: «Circoli» a Genova (1931-1934), «Espero», «Lirica», in Id., Storia delle riviste genovesi. Da Marasso a Pound, Genova, La Quercia, 1993, pp.109-128