Storia del Laboratorio

Il Laboratorio Teatrale è nato nel 2009 ed stato concepito per portare avanti varie iniziative connesse alla storia dello spettacolo e alla critica teatrale. Dopo l’esperienza del Theatrum Philosophicum, la cui direzione scientifica è stata portata avanti dalla Prof.ssa Sandra Pietrini dal 2007 al 2012, nel 2013 è stato ideato il Foyer, ciclo di incontri di approfondimento sulla stagione teatrale del Centro Culturale Santa Chiara. Diretto fino al 2017 da Sandra Pietrini, il Foyer ha messo a confronto esperienze e competenze diverse, con uno sguardo più ampio sugli spettacoli contemporanei. Dal 2013 il sito del Laboratorio Teatrale ospita una sezione dedicata alle recensioni teatrali e pagine informative sugli spettacoli della stagione trentina e alto-atesina.

Una delle principali attività del Laboratorio Teatrale è costituita dal Progetto Arianna, ovvero dal lavoro di équipe sul meta-archivio Shakespeariana, diretto dalla prof. Sandra Pietrini e coordinato dal dottore di ricerca Enrico Piergiacomi. Il gruppo si occupa dei temi relativi al progetto a tutti i livelli, dalle strategie di acquisizione e catalogazione all’interpretazione dei documenti, dall’impiego didattico delle nuove tecnologie informatiche alla divulgazione scientifica del database. Del gruppo storico hanno fatto parte Irene Maggiorini, Valentina Dorigotti, Sabrina Caobelli, Sara Bellebuono e Martina Rizzi. Altre collaboratrici storiche, come Beatrice Gambino e Ginevra Gioia, hanno successivamente lavorato presso il nostro partner della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, il Centro Studi per la Ricerca Documentale per il Melodramma Europeo, diretto dalla prof. Maria Ida Biggi. Il gruppo si rinnova periodicamente ed è strutturato in modo stratificato, ma anche i componenti dell’ultimo livello, ovvero i tirocinanti che iniziano a contribuire al progetto dopo un apposito training formativo, possono partecipare attivamente alle discussioni.

Concepito come un meta-archivio, che rinvia ad altri database presenti in rete, Shakespeariana si avvale della collaborazione di istituzioni italiane e straniere. Ciascun accordo ci consente di creare e rafforzare una rete di archivi digitali, contribuendo fattivamente alle nuove strategie di de-localizzazione dei dati archivistici e ponendo comunque al centro di questa rete il nostro lavoro di ricerca. Nel corso degli anni il Laboratorio Teatrale si è trasformato in un luogo d’incontro e dialogo fra le istituzioni accomunate dalla necessità di conservare e diffondere il proprio patrimonio artistico e documentario. Costanti sono state le collaborazioni con le istituzioni del territorio, dal Centro Culturale Santa Chiara al Teatro Stabile di Bolzano, dall’associazione delle filodrammatiche trentine (Co.F.As.) ai vari gruppi teatrali, come Portland ed Estroteatro. In collaborazione con il già menzionato Centro Studi per la Ricerca Documentale per il Melodramma Europeo, sono state organizzate varie attività scientifiche e di divulgazione, con un fruttuoso interscambio di collaboratori (come Saba Burali, Beatrice Gambino e Ginevra Gioia). Anche con la Fondazione del Teatro Massimo sono state organizzate varie attività, fra cui un seminario del sovrintendente, Francesco Giambrone, e un laboratorio di didattica innovativa. Crediamo fermamente che quest’attitudine alla convergenza di attività sia all’interno che fuori dal territorio costituisca la vera ricchezza del Laboratorio Teatrale.

Durante questi anni di lavoro d’équipe, l’archivio si è notevolmente evoluto. Ciascuno stadio di questa evoluzione ha comportato momenti di impegno e confronto, temporanee battute d’arresto e appassionati rilanci del progetto. Incontrare studiosi e ricercatori e mostrare loro la duttilità e l’ampiezza dell’archivio ha comunque ripagato del tempo investito nella ricerca. Talvolta ci è capitato di fermarci a considerare la quantità di dati ancora da processare, e ne abbiamo sempre ricavato una sensazione di stimolo  e sgomento al tempo stesso. Il lavoro che resta da fare è ancora tanto. Ma a volte è anche opportuno voltarsi indietro e riflettere su ciò che di bello e utile si è riusciti, assieme, a realizzare.